CUMINO
Cuminum cyminum
L.
Famiglia – Apiaceae

È una pianta aromatica annuale, originaria della Siria e del bacino Mediterraneo, diffusasi in seguito in America.
La parola “cumino” deriva dall’arabo Kamūn. Alcuni autori suggeriscono che la parola derivi dal latino cuminum e dal greco κύμινον.

Il cumino è stato usato fin dall’antichità, alcuni semi sono stati rinvenuti nel sito siriano di Tell ed-Der risalenti al secondo millennio a.C, altri nel Regno dell’Antico Egitto.
Originariamente coltivato nell’Iran e nelle regioni mediterranee, menzionato nella Bibbia, era conosciuto dai Greci che lo tenevano in tavola (usanza mantenuta ancora oggi in Marocco).
Gli Antichi Romani che lo usavano sia come condimento che come una specie di pasta da spalmarsi sul pane.
Durante il Medioevo, la superstizione voleva che il cumino frenasse i polli, e gli amanti, dallo scappar via.
Si credeva anche che gli sposi che avessero portato dei semi di cumino con sé durante la cerimonia nuziale, avrebbero avuto una vita felice.

Questa credenza si è mantenuta sino in tempi recenti e in Piemonte, nella zona del canavese, le ragazze davano da mangiare dei semi di cumino ai fidanzati perché si diceva che questi semi avessero la proprietà di trattenerli vicino a loro e se il ragazzo doveva partire, la sua innamorata gli dava del pane con semi di cumino perché le fosse fedele e si ricordasse di lei.

Dopo il periodo Medioevale l’uso del cumino perse importanza e divenne meno frequente ad eccezione delle zone  di Malta e Spagna.
Furono proprio i coloni spagnoli che introdussero nel continente americano questa spezia che oggi viene usata in tantissimi piatti messicani al punto da diventare uno dei profumi caratteristici della cucina di quel paese.
In India invece la questa pianta è apprezzata da molto tempo non solo come spezia, ma anche come pianta medicinale.

La medicina ayurvedica usa i suoi semi, e a volte anche le foglie fresche, per curare infiammazioni e dolori, per favorire la digestione,  contrastare il gonfiore e per combattere la flatulenza.
Nella medicina popolare è considerato d’aiuto nella cura del raffreddore, soprattutto se aggiunto al latte caldo.
Nell’Asia del sud, il tè di cumino (semi essiccati e bolliti nell’acqua), è usato per distinguere il gonfiore di stomaco dovuto ai gas, da una vera gravidanza.
Nello Sri Lanka, il tè dei semi tostati è usato per calmare gravi problemi di stomaco.

Il cumino ha un caratteristico sapore amaro e un odore forte e dolciastro grazie all’alto contenuto in oli.
Si associa prevalentemente alla cucina indiana, può essere presente anche in altre cucine esotiche (nordafricana, messicana) sebbene l’uso sia molto esteso in Spagna, specialmente nella cucina del sud-est della penisola iberica.

I semi del cumino sono ricchi di vitamine, (C, K, P e soprattutto di vitamine del gruppo B), e di sali minerali e oligoelementi (ferro, calcio, fosforo, manganese, magnesio e potassio).

 

PROPRIETÀ
– Digestive, carminative, antispasmodiche – fin dall’antichità questa spezia è stata utlizzata per curare l’apparato digerente.
Riduce i gas intestinali, i gonfiori di stomaco, stimola la secrezione gastrica e quella degli enzimi pancreatici agevolando la digestione e l’assorbimento dei nutrienti.
La sua azione antispasmodica e anti-fermentativa lo rendono ulite in caso di coliche addominali e facilitano il processo digestivo.
Regolarizza l’intestino, stimola l’appetito e migliora i problemi di l’alitosi.
– Controllo della glicemia – è efficace per abbassare e stabilizzare i livelli alti di glicemia nel sangue, riducendo le complicanze nelle persone afflitte da diabete.
– Apporta ferro – i semi contengono molto ferro, un componente essenziale dell’emoglobina, che trasporta ossigeno non solo ai polmoni ma anche a tutte le cellule del nostro corpo.
Il ferro è particolarmente importante per i bambini e gli adolescenti, per le donne con il ciclo, per quelle incinte e che allattano.
– Anti-osteoporosi – Alcuni ricercatori indiani hanno constatato che ai soggetti malati di osteoporosi a cui veniva somministrata questa spezia, presentavano una densità ossea maggiore rispetto a quelli ai quali non veniva data.
– Anti-infiammatorie – gli oli volatili insieme con le vitamine C ed A contenute nel cumino, gli donano potenti qualità anti-infiammatorie e antiossidanti utili a contrastate anche il cancro, prevenendo la formazione del tumore del colon, riducendo l’incidenza di tumori alla cervice, allo stomaco e al fegato.
– Controllo delle crisi epilettiche – sembra che questa spezia sia in grado di controllare le crisi epilettiche.
– Anti avvelenamento – da secoli si conosce l’efficacia di questa pianta nei casi di avvelenamento da cibo, in grado di bloccare il fenomeno prodotto da particolari batteri.

Dal libro inedito “Le piante alimentari” di Federica Spaziani