Il NARCISO
Il suo nome deriva dal greco ναρκάω, narkào, «stordisco», e fa riferimento all’odore penetrante ed inebriante dei suoi fiori.
Si è diffuso principalmente in Europa, Nordafrica e in alcune zone dell’Asia.
Fu importato in Cina intorno all’anno mille e da quel momento ha conosciuto una straordinaria fortuna in ogni parte del mondo, anche perché cresce spontaneamente in prati e boschi, soprattutto quando l’esposizione alla luce è buona.

Fiorisce a fine inverno, da marzo a giugno.
I fiori sono isolati, con petali – fino a 6 – di forma ovoidale e una zona centrale con una corona gialla dalle estremità dentellate. Generalmente i fiori di Narciso hanno una corona esterna e una più interna, che presenta colori meno chiari e ricorda la figura di una tromba. In natura i fiori sono bianchi o gialli, ma sul mercato esistono ibridi che producono fiori arancione o rosa. Vengono coltivati da secoli per le loro qualità estetiche.

In Galles è conosciuto col nome di Giglio della Quaresima, dato che in tale Paese fiorisce proprio durante questo particolare periodo dell’anno.

Le foglie sono nastriformi ed erette.
Il bulbo contiene un alcaloide velenoso, la Narcisina, che, se ingerita, può causare infiammazioni gastriche negli animali e addirittura la morte nell’uomo.

Può essere coltivato in qualsiasi terreno da giardino, preferibilmente soffice, profondo e ben concimato. Utilizzare fertilizzanti poveri in azoto, ma ricchi in fosforo e potassio, durante la fioritura e nel periodo immediatamente successivo. Annaffiare frequentemente.
La moltiplicazione avviene per mezzo dei bulbi piantati in settembre-ottobre.

 

Miti e leggende
Gli antichi Romani associavano il Narciso ai Campi Elisi, ossia l’Aldilà. Per questo motivo, i fiori di questa pianta venivano deposti in grande quantità sulle tombe dei caduti in battaglia.

Presso i Celti essi erano sinonimo di una purezza soggetta alla corruzione dei pensieri più cattivi degli uomini, capaci di esprimere sentimenti negativi come odio o invidia, fino a rendere tossico questo bellissimo fiore (che non a caso, secondo il modo di pensare celtico, nasconde in sé un veleno).

Per i Cinesi il Narciso è un fiore che porta fortuna e quindi viene usato per augurare un buon anno di prosperità a chi inizia una nuova stagione di studio o lavoro o anche a chi inizia una nuova vita familiare.

I classici Greci tramandano il mito di Narciso, figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso (o secondo un’altra versione di Selene ed Endimione) incredibilmente crudele, in quanto disdegna ogni persona che lo ama. A seguito di una punizione divina, si innamora della sua stessa immagine riflessa in uno specchio d’acqua e muore cadendo nel lago in cui si specchiava.
Da questa suggestiva storia è nato il vocabolo italiano narcisismo.