Febbraio, secondo mese dell’anno nel calendario gregoriano, l’unico che conta 28 giorni (29 negli anni bisestili).
Il nome, dal latino februare che significa “purificare” o “rimedio agli errori”, deriva dal fatto che nel calendario romano questo mese era dedicato ai rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februrus e della dea romana Febris, i quali avevano il loro culmine il giorno 14. Tale ricorrenza pagana è confluita nel culto cristiano in onore a Santa Febronia, poi soppiantata da San Valentino.

Poiché i Romani consideravano l’inverno un periodo senza mesi, è stato l’ultimo mese aggiunto al calendario, insieme con gennaio.
Fu Numa Pompilio, nel 700 a.C., a inserirli entrambi per potere adattare al calendario l’anno solare:

Mese consacrato al Dio Nettuno, era considerato un periodo di penuria per il contadino, sia per la scarsità di provviste, sia per il rigore delle temperature, nonostante si cominci a respirare l’aria di primavera e ci sia un chiaro invito alla rinascita, simboleggiata anche dalle ricorrenze che si festeggiano: dalla Candelora, al Carnevale, alle Ceneri.

Nel passato calendario giapponese il mese è chiamato Kisaragi (如月, 絹更月 o 衣更月, che significa “il mese del cambio di vesti“. Altro nome nipponico è Mumetsuki (梅見月, che significa “il mese in cui si vedono i fiori di prugno” o Konometsuki (木目月, “il mese nel quale gli alberi prendono nuova vita“.

Nel calendario cinese questo è il mese di YAN, la tigre (elemento Legno Yang), animale selvatico, elegante, fiero, solitario e individualista, dalla forza dirompente concentrata e quieta, che agisce nel momento opportuno, e ha in sé un misto di pacatezza e grande ferocia all’occorrenza.

Nell’astrologia solare questo mese comincia con il segno dell’Acquario e culmina con quello dei Pesci.