CAROTA
Daucus carota L.
Famiglia – Apiaceae

È una pianta erbacea dal fusto di colore verde, nonché uno degli ortaggi più comuni.
Il suo nome deriva dal greco Karotón.

Le sue origini vanno cercate in estremo oriente, secondo alcuni autori, o nell’area del Mediterraneo, secondo altri.
Deriva da una specie spontanea, che venne addomesticata per la prima volta in Afghanistan circa 5000 anni fa.
Conosciuta dai greci e dai romani, fu a lungo messa in ombra dal successo delle rape e della pastinaca, con cui spesso veniva confusa, tanto da rendere difficile la comprensione dei testi storici. La sua diffusione fu lenta, ma nel periodo rinascimentale iniziò a essere ampiamente apprezzata, fino alla comparsa della dolce e croccante carota arancione nel XVII secolo ad opera degli olandesi.

Allo stato spontaneo è considerata pianta infestante e si trova facilmente in posti assolati ed in zone aride e sassose. Come pianta coltivata, esistono diverse cultivar presenti in tutte le aree temperate del globo.

Un tempo la carota era utilizzata solo per l’alimentazione del bestiame.
Gli Arabi, che conoscevano le sue proprietà salutari, tra cui mantenere l’alito fresco e sana la bocca di chi la consumava, la fecero diventare simbolo di bontà.
Ne è un esempio il modo di dire “piantar carote”, quando si dà ad intendere qualcosa di falso, oppure “non essere terreno per carote”, quando si vuole far capire di non essere creduloni.

Viene chiamata la regina delle radici, il miglior anti-stanchezza per l’inverno.
Ricca di carotene che si trasforma in vitamina A, di vitamine C, D, PP ed E, è il migliore anti-age per la pelle ed il fegato.
Nel passato veniva usata, tritata insieme al cavolo, in maschere di bellezza, per detergere il viso, spianare le rughe ed eliminare le macchie della pelle.
Ha proprietà anti-cancro, pro-vista, benefiche per intestino e stomaco, per la pelle e la bellezza.

Dai semi si ottiene per distillazione un olio, liquido oleoso, volatile, giallo, di odore aromatico, contenente caroteni, pinene, limonene e gli acidi palmitico, butirrico e isobutirrico; è impiegato per la fabbricazione di sostanze aromatiche e in profumeria.

Dal libro inedito sulle Specie alimentari di Federica Spaziani