GIRASOLE
Helianthus annuus L.
Famiglia – Asteraceae

Il nome generico deriva dal greco ”helios” = sole e ”anthos” = fiore, con riferimento alla tendenza di questa pianta a girare sempre il capolino verso il sole.
Il nome specifico indica il tipo di ciclo biologico (annuale).

È una pianta originaria del Perù dove era coltivato già dal 1000 a.C. Per gli Incas rappresentava l’immagine del loro Dio del Sole.
I suoi semi arrivarono in Europa all’inizio del XVI secolo.

Questo fiore è il simbolo dello Stato del Kansas (USA) e uno dei fiori simbolo della città giapponese di Kitakyushu.
La sua affinità con il sole, ha fatto sì che assumesse il significato di allegro e spensierato, in grado di infondere gioia e allegria.
La mitologia greca narra che la ninfa Clizia fosse perdutamente innamorata di Apollo: ogni giorno che il Dio passava nel cielo trasportando il sole, Clizia lo guardava e lo seguiva con lo sguardo. Apollo tuttavia non era innamorato di lei e dopo nove giorni la trasformò in un girasole.
Per questo motivo, il fiore rappresenta anche l’amore, ma spesso anche l’amore non ricambiato.

Il pittore Vincent van Gogh tra il 1888 e il 1889, immortalò questa pianta in una serie di dipinti ad olio.
Alcune fonti riportano che a Padova nel 1567 crebbe un girasole alto 12 m, mentre in epoca più recente, a Madrid, nei Paesi Bassi e in Canada, furono ottenuti esemplari alti 8 m.

Secondo la medicina popolare il girasole ha proprietà febbrifughe, diuretiche, antimalariche, espettoranti e stomachiche.

È una pianta mellifera da cui si può ottenere miele monoflorale, nelle zone di ampia coltivazione, con cristallizzazione rapida e di un giallo intenso.

La parte del girasole contenente i principi attivi più concentrati sono i semi che si distinguono per il loro contenuto di acidi grassi considerati essenziali. Tra questi l’acido folico, particolarmente consigliato in gravidanza per il corretto sviluppo del nascituro, e l’acido linoleico, impiegato dal nostro organismo per la formazione degli omega 3, utili per la protezione del cuore.

I semi contengono anche le vitamine del gruppo B, e la vitamina E, la quale svolge una funzione antiossidante per le cellule del nostro corpo e antifiammatoria nei dolori causati dall’artitre, ulcere, asma ed eruzioni cutanee.

Altri componenti essenziali dei semi sono i sali minerali e gli oligoelementi: ferro, zinco, fosforo, magnesio, potassio, selenio e rame.
Il selenio è utile per la prevenzione del tumore, mentre il magnesio ed il rame aiutano il mantenimento della salute delle ossa e aiutano a ristabilire uno stato di calma e rilassamento dei nervi e della muscolatura.

i semi portano inoltre benefici all’apparato circolatorio evitando che il colesterolo LDL si accumuli sulla parete delle arterie causando infarto.

Dal libro inedito sulle Specie alimentari di Federica Spaziani
Foto di Federica Spaziani