KARKADÈ
Hibiscus sabdariffa
Famiglia – Malvaceae.

La parola karkadè deriva karkadeb nome con cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia.
Conosciuta anche come tè rosso d’Abissiniatè NubianoAcetosa Giamaicana, è una bevanda molto diffusa soprattutto nei paesi caldi, dove viene consumato sia caldo sia freddo.

In Italia il karkadè arrivò nel XVIII secolo grazie ai vari imperi coloniali occidentali dell’epoca.
Durante il fascismo, quando la Società delle Nazioni inflisse all’Italia alcune sanzioni economiche, il governo fascista organizzò il sabotaggio dei prodotti stranieri, tra cui il tè prodotto nelle colonie inglesi che venne sostituito con il karkadè, accolto però con scarso entusiasmo.
In America nel periodo del proibizionismo veniva bevuto al posto del vino, per l’aspetto esteticamente simile.
In Jamaica divenne la bevanda di Natale per il suo colore rosso rubino.

Tradizionalmente i fiori del karkadè sono stati utilizzati a lungo in Africa e nei Paesi tropicali per la preparazione di trattamenti naturali e di profumi: trattamento della stitichezza, dei problemi cardiaci, nervosi, cura dell’ipertensione, preparazione di sacchetti aromatici per gli armadi e gli ambienti e di hennè per i capelli.

 

PROPRIETÀ
Diuretiche e Antisettiche delle vie urinarie – grazie alla presenza degli acidi organici contenuti (acido malico, fitosteroli, ibiscico, citrico, tartaricom antocianosidi, osalico, ascorbico). È quindi utile nel trattamento delle infezioni come la cistite.
Rinfrescanti e dissetanti – ha un caratteristico gusto acidulo, gradevolmente agrumato. Tradizionalmente, gli africani sono soliti tenere in bocca un fiore secco durante i lunghi viaggi.
Immuno stimolanti – la ricca presenza di vitamica C la rende un ottimo anti influenzale, vitaminizzante e protettivo del sistema immunitario e circolatorio. La presenza di flavonoidi e di antociani inoltre le conferisce proprietà vasoprotettive in caso di fragilità capillare, couperose, emorrodii e cellulite.
Lassative – nonostante la presenza di tannini che rendono il karkadè una pianta astringente, le mucillagini, quando vengono a contatto con l’acqua, formano un massa gelatinosa che aiuta l’evacuazione dell’intestino.
Curative dell’Ipertensione – è un ottimo regolatore della pressione sanguigna poiché da un lato attraverso la diuresi permette l’eliminazione delle tossine e delle sostanze di accumulo, dall’altro la presenza di polifenoli, fluidifica il sangue permettendo un migliore funzionamento del sistema circolatorio.
Lenitive e calmanti – come tutte le malvacee, ha un’azione protettiva e lenitiva sui tessuti ed è quindi indicata per tutti i tipi di infiammazioni delle mucose (gengiviti, mal di gola, raffreddore, tosse). Ad uso esterno è consigliato per gli impacchi per la pelle sensibile che tende ad arrossarsi o irritarsi.
Digestive – bere una tazza di karkadè dopo i pasti può agevolare la digestione.

CONTROINDICAZIONI
Se assunta in grandi quantità può avere un’azione altamente lassativa.
Come tutte le sostanze ad alto contenuto di vitamina, non va abusata in gravidanza e allattamento.

Dal libro inedito “Le piante alimentari” di Federica Spaziani