MELISSA
Melissa officinalis L.
Famiglia: Labiateae

Il nome del genere deriva dal greco mèlitta che significa ape, è infatti una delle piante mellifere per eccellenza; il nome specifico deriva da offícina ossia laboratorio, utilizzabile cioè in farmaceutica, erboristeria, liquoristica, profumeria.

È coltivata da oltre 2000 anni come pianta mellifera.
Nota sin dall’antichità, veniva lodata da Dioscoride per le sue applicazioni sulle ferite cutanee e da Plinio il Vecchio che la raccomandava per arrestare le emorragie.
Gli antichi la consideravano sacra a Venere, per questo motivo veniva usata nei rituali magici d’amore.
Nel X secolo, i medici arabi la consigliavano per curare l’ansia e le sindromi nervose.

Veniva chiamata “l’elisir di lunga vita” ed era considerata capace di curare qualsiasi stato ansioso. Durante il Medioevo l’Eau de Melisse divenne talmente indispensabile come sedativo e tranquillante che Carlo Magno ordinò di coltivare questa pianta negli orti del regno.
Per la forma delle foglie simili al cuore si pensava che questa pianta fosse utile per curare i disturbi del cuore e si sosteneva che rendesse il cuore gioioso e rafforzasse l’animo.
Nei monasteri benedettini la melissa veniva impiegata nella composizione dei più famosi liquori, come lo “Chartreuse” o “Elixir di lunga vita ” prodotto dal monaco Bernardino Vincelli nel 1510 e il “Cusenier” dell’Abate di Montbenoit risalente al 1637.

Ha proprietà aromatiche, stimolanti – stomachiche, digestive, carminative, coleretiche, calmanti – tranquillanti, antispasmodiche, antisteriche, toniche – nervose – cordiali, emmenagoghe.

È una specie largamente impiegata in farmacia come correttivo e occultatore di certi topici, in liquoreria, in profumeria e in dolciaria.
I bagni profumati stimolano la cute. Le sue proprietà calmano la tachicardia di origine nervosa.
Le foglie fresche sono usate in cucina nelle insalate, nei condimenti per il pesce, nella preparazione di amari, minestre, frittate, aceti aromatici, salse.
Il rametto fogliato tiene lontane le tarme.

È una delle piante nettarifere per eccellenza.
L’olio essenziale per uso esterno può provocare fenomeni di irritazione alle pelli sensibili.
Fa parte dell’elenco delle piante officinali spontanee vincolate e soggette alle norme della Legge 99/31 e RD 772/32.

Dal libro inedito sulle Specie officinali di Federica Spaziani