Sambuco
Sambucus nigra L.
Famiglia: Caprifoliaceae

PROPRIETÀ
Antiedematose, diuretiche, purganti, lassative, sudorifere, pettorali, rinfrescanti, galattogoghe, antivomitive, antinevralgiche.

La corteccia fresca e i frutti immaturi sono tossici e provocano nausea, vomito, diarrea, mal di testa e difficoltà respiratorie.
Messa fresca sugli occhi cura il glaucoma.  A seconda della quantità usata, ha proprietà emetiche o lassative, viene impiegata per reumatismi e ritenzione idrica.

Il decotto ricavato dai germogli placa le nevralgie.
Le foglie, usate come impacco, curano le malattie della pelle e le scottature, seccate e ridotte in polvere fermano l’epistassi.

I fiori freschi sono usati per un infuso depurativo, per curare bronchiti, febbre e costipazione; ad uso esterno sono impiegati per scottature ed emorroidi. Sono ottimi consumati in frittate e frittelle, o in insalate e macedonie.
Dall’estrazione dei loro principi attivi si ricava una lozione emolliente, astringente e decongestionante.
Secchi sono usati per aromatizzare vini, liquori, amari e aceto. La bevanda più conosciuta prodotta con le bacche è la “sambuca romana”. Sono anche particolarmente graditi dall’avifauna.

Il decotto ricavato dalla radice pestata e bollita cura la gotta.
Dal midollo si ricava una pappa che, mescolata a miele e farina, attenua il dolore delle lussazioni.
Dai frutti, ricchi di vitamina C, (di cui gli uccelli ne vanno ghiotti) si ricavano marmellate e distillati e uno sciroppo per le infiammazioni dell’apparato respiratorio, nonché una tintura nera per colorare i capelli e un succo per la cura delle nevralgie e dei crampi allo stomaco.
Dalle foglie si ricava una tintura verde, dalle corteccia una nera, e dai fiori una lilla o blu.

Dal libro inedito sulle Specie spontanee di Federica Spaziani