SUSINO
Prunus sp. L.
Famiglia – Rosaceae

La susina o prugna è un frutto molto versatile che si trova da giugno a settembre fresca, mentre tutto l’anno essiccata.
In cucina viene utilizzata sia per la preparazione di piatti dolci (dessert, marmellate, confetture), sia di piatti salati (è deliziosa con le carni di anatra e maiale), che nelle bevande 8succhi di frutta, liquori).

Prunus deriva dal greco Pruno =Prugna, che indica il frutto, mentre per altri autori il nome Susino deriverebbe da Susa, antica città persiana.
Originaria di Damasco (Siria), era già conosciuta e consumata al tempo degli Etruschi che la citavano come una delle golosità del banchetto di Trimalcione (Petronio).
Secondo i Romani, le piante, furono importate dal Turkestan in tutto il bacino mediterraneo e vennero inizialmente chiamate Kokkymelon.
La sua coltivazione è indubbiamente molto antica perché, già Ovidio e Virgilio, menzionavano i suo frutti, mentre Plinio Il Vecchio, ci tramanda che nel 1º secolo d.C., a Roma erano molto apprezzate le susine violette di Damasco, e ne descriveva 12 diverse varietà.

Le susine si dividono in due grandi gruppi:
– cino-giapponesi – con polpa più sugosa
– euro asiatiche – con polpa soda e compatta.

In Europa ne esistono tantissime varietà, dai colori che vanno dal giallo al violaceo scuro e dai nomi curiosi:Boccon del Re, Coscia di Monaca, Favorita del Sultano, Fiocco del Cardinale, “Reine Claude”, così chiamate in onore della prima moglie di Francesco I, che ne fece innestare l’albero nel giardino, le “Monsieur”, che devono il loro nome al fratello di Luigi XIV che le amava molto, etc.

Le susine sono ricche di vitamina C, K ed A, forte antiossidante utile per combattere l’invecchiamento e le malattie degenerative. La vitamina A ha inoltre effetti benefici e rinforzanti su pelle, unghie e capelli.
I frutti freschi sono molto indicati in caso di stanchezza fisica o mentale, dovuta al lavoro intellettuale.
Hanno inoltre proprietà diuretiche, stimolanti per il sistema nervosodecongestionanti per il fegato. Soprattutto allo stato secco, sono lassative.
Essendo inoltre ricche di potassio, di magnesiocalcio fosforo, sono indicate per gli anziani, bambini e tutti coloro che soffrono di spossatezza all’arrivo dei primi caldi.

Dai noccioli si ottiene un olio ricco di acidi grassi mono e polinsaturi e sostanze antiossidanti, molto apprezzato nell’industria cosmetica per la sua delicata fragranza.


CONTROINDICAZIONI
Se consumate in abbondanza, le prugne possono causare diarrea e meteorismo a causa della fermentazione dello zucchero a livello intestinale.

Dal libro inedito “Le piante alimentari” di Federica Spaziani